Quale nesso tra psicologia e viaggio?

Come si possono combinare psicologia e viaggio? Le possibilità sono molteplici. In questo articolo vi racconterò il legame che ho scoperto tra queste due dimensioni e il modo in cui arricchiscono la mia professione.

 

La mia professione si basa su un concetto tanto semplice quanto profondo: aiutare le persone a riscoprire la propria autenticità, a migliorare sé stesse e a inseguire i propri sogni. Seduta dopo seduta, ho visto questi principi prendere vita, grazie ai miei pazienti che, con la loro forza e il loro coraggio, mi hanno insegnato moltissimo sulla vita. Insieme a loro, sono cresciuta e ho imparato tanto.
Eppure, spesso chi si dedica a prendersi cura degli altri, sia per istinto che per professione, dimentica di prendersi cura di sé stesso. È stato proprio in questo contesto che ho capito di dover applicare su di me ciò che vedevo nei miei pazienti. Ho deciso così di fermarmi e riflettere sulla mia vita, una vita che si muoveva in tante direzioni, dimenticando però, a volte, quei sogni e obiettivi che mi facevano sentire viva. Tra tutti, c'era uno in particolare che mi chiamava: il viaggio.

Da questa consapevolezza è nato il desiderio, quasi una necessità, di creare un ponte tra psicologia e viaggio. Viaggiare significa uscire dalla propria zona di comfort, rompere la routine, e scoprire nuove prospettive. Il viaggio permette di osservare il mondo con occhi diversi, di trovare connessioni, risposte e nuovi significati. È un mezzo potente che unisce, arricchisce, sorprende e, a volte, allontana ciò che non serve più. È un’opportunità di crescita straordinaria. È, in altre parole, un'opportunità di ristrutturare i copioni di vita, proprio come insegnato dall'Analisi Transazionale (AT).

Il Viaggio verso l'Autenticità e l'Adulto

Nel percorso di crescita che ho intrapreso, ho imparato che l'autenticità si radica nell'integrazione dell'Adulto, uno degli Stati dell'Io centrali dell'Analisi Transazionale, che rappresenta la parte razionale, equilibrata e consapevole di noi stessi. L’Adulto è in grado di osservare la realtà in modo oggettivo, fare scelte razionali e consapevoli, e soprattutto, agire con un’attenzione sana ai propri desideri e bisogni. Quando parli di "riscoprire la propria autenticità", fai riferimento proprio a questo processo di attivazione dell'Adulto, che è in grado di vedere chiaramente ciò che è veramente importante e di perseguire gli obiettivi con maggiore consapevolezza e forza.

Nel mio caso, la riflessione e la consapevolezza sono state il punto di partenza. Ho dovuto fermarmi, ascoltare me stessa e capire che il mio desiderio di viaggiare non era solo una fuga dalla quotidianità, ma un passo importante per allontanarmi da vecchi copioni di vita. In Analisi Transazionale, si parla di copioni di vita, cioè quei modelli comportamentali che spesso derivano dalle esperienze infantili e che influenzano il nostro modo di vivere da adulti. Il viaggio è stato per me un’occasione per "ristrutturare" questi copioni, uscendo dalla zona di comfort, rompendo le abitudini e aprendomi a nuove esperienze.

Il Genitore Interiore: La Tentazione del Sacrificio

Tuttavia, questa riflessione non è stata priva di difficoltà. Spesso, quando si dedica la propria vita al benessere degli altri, si rischia di essere influenzati da un Genitore interno che spinge a sacrificarsi, a mettere i bisogni degli altri prima dei propri. In AT, il Genitore rappresenta la parte di noi che contiene norme, regole e aspettative che ci sono state trasmesse da figure significative durante l’infanzia. Questo "Genitore" può essere molto protettivo e, se non equilibrato dall’Adulto, può spingerci a trascurare le nostre necessità personali. Nel mio caso, il mio impegno per gli altri era importante, ma rischiava di allontanarmi da ciò che mi rendeva davvero felice.

Solo quando ho iniziato a riconoscere il peso di questo "Genitore" interno e a riequilibrare le mie priorità con l’Adulto che mi permetteva di fare scelte consapevoli, ho capito che dovevo anche prendermi cura di me stessa. Viaggiare è stato un atto di cura verso di me, una decisione che mi ha permesso di essere più autentica e di ricollegarmi con le passioni e i sogni che avevo messo da parte.

Il Bambino e la Paura del Cambiamento

Il viaggio, tuttavia, non è stato privo di paura. La paura di uscire dalla mia zona di comfort, la paura di affrontare l'ignoto, è quella tipica reazione del Bambino interiore. Il Bambino rappresenta in AT la parte più emotiva e vulnerabile di noi, che può essere influenzata dalle esperienze passate, da ferite o da paure irrazionali. Spesso cito una frase per me importante di Jack Canfield "tutto ciò che vuoi è dall’altra parte della paura", faccio riferimento proprio al superamento di queste resistenze interiori, che ci impediscono di agire e di crescere.

In questo senso, viaggiare ha rappresentato un’opportunità per affrontare e superare le paure che il Bambino interiorizzava. Il coraggio di partire, di avventurarsi in territori sconosciuti, ha alimentato la mia crescita e mi ha permesso di riscoprire una nuova versione di me stessa. L’Adulto in me ha imparato a prendere in mano la situazione, a riconoscere le emozioni del Bambino e a usarle come stimolo per il cambiamento, piuttosto che come freno.

La Psicologia come Viaggio

Oggi, dopo aver integrato questi insegnamenti nella mia vita, voglio portare questo approccio nella pratica terapeutica. Il viaggio, inteso non solo come spostamento fisico, ma anche come esplorazione interiore, può essere un potente strumento di crescita. Come psicologa, desidero offrire ai miei pazienti un'opportunità per uscire dalle loro zone di comfort, per affrontare le proprie paure e scoprire nuove prospettive. Così come il viaggio fisico ci permette di vedere il mondo con occhi diversi, un viaggio terapeutico può aiutarci a vedere la nostra vita da una nuova angolazione, a rivedere i nostri copioni di vita e a scrivere una storia più autentica e consapevole.

In questo percorso, l'Adulto diventa la chiave per la crescita, poiché è l'unico stato dell'Io che ci permette di prendere decisioni consapevoli e di uscire dal ciclo dei copioni predefiniti, abbracciando la vita in tutta la sua ricchezza e varietà. Il viaggio, quindi, è la metafora perfetta per un cambiamento che ci spinge verso una versione più autentica di noi stessi.

Ricorda: tutto ciò che desideri si trova dall’altra parte della paura!

 

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