Voglio inaugurare questa esperienza con voi affrontando un tema che mi sta particolarmente a cuore: la distinzione tra vivere di aspettative e vivere nella realtà.
Nell'epoca attuale, dove la ricerca della perfezione domina sempre più le nostre vite, sento l'urgenza di normalizzare l'imperfezione, promuovendo una visione autentica, priva di filtri e ritocchi.
Proviamo a ragionare insieme: quando una persona vorrà caricare un contenuto sui social pensate prenderà in considerazione la prima o la seconda foto?


Foto 1: Spiaggia di Pemuteran - Bali, risultato Google Foto 2: foto scattata nella medesima spiaggia
Siamo costantemente esposti a immagini, foto e video elaborati e modificati per apparire perfetti, mostrando luoghi ed esperienze che possono farci sentire inadeguati, come se la nostra vita fosse piatta e insignificante. Questo fenomeno si estende anche all'aspetto fisico, dove ci viene imposto un modello predefinito di bellezza, spingendoci a truccarci in un certo modo, frequentare la palestra e avere capelli sempre impeccabili, seguendo le tendenze del momento. Questa pressione ci porta a scattare foto su foto, alla ricerca dell'immagine che ci rappresenti al meglio secondo i canoni imposti.
I profili sui social media mostrano coppie, famiglie e persone sempre sorridenti, che sembrano condurre vite meravigliose. Quante volte ci siamo detti: "Guardali, sembrano così felici e belli; la mia vita, in confronto, non è nulla". Tuttavia, la realtà è ben diversa. Nessuno conduce una vita perfetta o è privo di difetti; la perfezione è un ideale irraggiungibile che ci viene imposto, spingendoci a fingere, recitare una parte e indossare una maschera di apparenza e trucco.
Credo che in questo momento della nostra vita il reale coraggio sia quello di mostrare le nostre imperfezioni, le nostre vite così come sono, il nostro viso struccato, il nostro corpo così com'è. Accettare chi siamo veramente, con le nostre vulnerabilità e particolarità, è un atto di forza che ci permette di vivere in modo più autentico e sereno.
Questo costante confronto con immagini idealizzate può avere un impatto significativo sulla nostra salute mentale. Studi recenti hanno evidenziato che l'uso dei social media può influenzare negativamente l'autostima e la percezione di sé, soprattutto tra i giovani. Secondo una ricerca dell'Università di Milano, oltre il 60% degli adolescenti intervistati ha dichiarato di sentirsi insoddisfatto del proprio aspetto fisico dopo aver trascorso del tempo sui social media. (istitutopsicoterapie.com)
Il perfezionismo, alimentato da questi confronti sociali, è spesso sottovalutato ma può deteriorare la salute mentale. Viviamo in una società in cui l'errore non è ammesso e l'imperfezione crea disagio, portando molti a nascondere le proprie vulnerabilità. (stateofmind.it) È fondamentale riconoscere che l'imperfezione è parte integrante della condizione umana. Accettare le proprie imperfezioni è un passo essenziale per raggiungere un autentico benessere psicologico. Come sottolineato da Rita Levi Montalcini nel suo libro "Elogio dell'imperfezione", abbracciare le proprie vulnerabilità ci rende più forti e autentici. (ilariasarmiento.it)
Ponendo uno sguardo alla psicologia, nello specifico all'Analisi Transazionale, le motivazioni che ci spingono a questi fenomeni derivano da qualcosa di profondo. L'esposizione fin dall'infanzia a schemi e modelli imposti che, in questo caso, ci suggeriscono che per essere amati e accettati dobbiamo essere perfetti. Vi riconoscete?
In conclusione, è importante distaccarsi dalle aspettative irrealistiche e abbracciare la realtà con tutte le sue imperfezioni. Solo così possiamo vivere una vita autentica e soddisfacente, liberandoci dalla pressione di dover apparire perfetti agli occhi degli altri.
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